Mamma Mia!
Wang Du, 2003
“Si tratta di un progetto relativo alla ‘vita che si consuma’.
Ormai il turismo rappresenta un fenomeno in continua crescita, nonostante il destino del mondo sembri di giorno in giorno più precario a causa di guerre, malattie, catastrofi naturali ecc. Il genere e gli itinerari dei viaggi sono sempre più differenziati e innovativi: in pratica, è possibile trovare di tutto, spaziando dai paesaggi naturali a quelli artificiali, dalle destinazioni storiche o folcloristiche a quelle esotiche. Addirittura l’emergente contesto urbano delle città moderne è diventato meta dei turisti. Questo fenomeno è stato provocato dal potere della comunicazione di massa, dell’informatizzazione e della commercializzazione e si è già trasformato in una moda: quella della ‘vita che si consuma’. Basta notare l’enorme produzione di guide turistiche di ogni genere con copertine accattivanti, di opuscoli di viaggi multimediali frutto di investimenti consistenti, così come i semplici depliant pubblicitari. Vengono distribuiti a folle curiose ed entusiaste in luoghi come i fast food delle linee aeree, che mischiano natura, storia e cultura. Secoli di trasformazioni storiche e differenze culturali tra i popoli sono condensate nelle varie rotte turistiche. Ognuno può sceglierne una in base alle proprie preferenze. Così è possibile rivivere in una settimana la meravigliosa esperienza del lungo viaggio di Marco Polo, oppure l’avventurosa scoperta del nuovo continente americano da parte di Colombo. Se le varietà di integratori vitaminici e i numerosi attrezzi per gli esercizi ginnici sono la scelta biologica degli esseri umani per avere maggiore nutrimento e buona salute, allora il turismo rappresenta un modo più sintetico per soddisfare la curiosità, il desiderio di emozioni, la voglia di esperienze forti e l’esigenza di ammazzare il tempo. La tendenza ad avere una “vita che si consuma” riassume la convinzione che nella società contemporanea ogni cosa possa essere consumata una volta per tutte. Se la natura, la storia, la cultura e la realtà sono diventati souvenir di viaggio, anche il nostro corpo e la nostra mente sono stati definitivamente consumati. Qual è l’alternativa possibile a tutto questo? Mamma Mia! è stata concepita sulla base delle considerazioni appena esposte. L’intenzione è quella di costruire un sito turistico artificiale. La sua forma originaria è quella di un vaporizzatore abbandonato. Tuttavia, una volta inserito nell’ambito della villeggiatura, diventerà un reperto sorprendente e incredibile. Non avrà prezzo, in quanto cimelio consumato dal tempo, resto di un’epoca remota.
”
In occasione della VIII edizione di Arte all’Arte i curatori Elio Grazioli e Hou Hanru hanno invitato Wang Du, artista di origine cinese ma parigino di adozione, a realizzare l’opera Mamma Mia! a San Gimginano
“Wang Du, artista di origine cinese ma parigino di adozione, è stato riconosciuto come il maestro della manipolazione delle immagini connesse con i mezzi di comunicazione di massa. Egli è considerato un eroe iconoclasta nel suo riappropriarsi e nel distruggere le immagini spettacolari della nostra società contemporanea, fondata sulla logica della creazione, del consumo e della manipolazione dell'informazione, sia testuale sia delle immagini stesse. Nelle sue spettacolari sculture e installazioni, Wang Du trasforma alcuni dei momenti più straordinari, diffusi dal sistema egemonico dei mezzi di comunicazione di massa, in forme ironiche e assurde. Se si guardano i suoi eccezionali lavori artistici, quello che si sperimenta è, veramente, l'ultima disillusione del mito fittizio della società contemporanea, assicurato dalla macchina che governa il capitalismo globale. Il turismo è senz'altro l'attività più importante della regione dove si svolge Arte all'Arte. Esso rappresenta altresì il segreto fondamento della società contemporanea di questi luoghi e domina gran parte delle attività economiche, culturali e politiche che qui si svolgono.
Wang Du, anziché commentare l'apparente fenomeno del trionfo turistico, si interessa in modo particolare all'esplorazione della natura interna ed essenziale del turismo stesso. La fascinazione ossessiva del mito dell'immagine lo porta a interrogarsi sulla natura sorprendente del panorama cittadino di San Gimignano. Ma l'artista preferisce giocare con la qualità fittizia del luogo, invece di occuparsi della 'storia reale': da qualche parte della città, contro l'immagine spettacolare di San Gimignano con le sue torri, egli scava il suolo in modo discreto e svela un grande oggetto che presumibilmente appartiene al passato remoto. Il suo aspetto anomalo ci ricorda qualche oggetto volante proveniente da uno spazio cosmico e, al tempo stesso, somiglia anche a una versione ingigantita di oggetti per la casa, venduti al supermercato... Ovviamente, Wang Du sta elaborando una nuova attrazione per questa famosa meta turistica che risulta essere la più sospetta, come il tipo di turismo che egli propone. È semplicemente una parodia del turismo contemporaneo e della vita economica e sociale, che vede San Gimignano come una 'città del cliché turistico.”
“Arte all’Arte VIII”, 2003
Altri progetti di Arte all’Arte VIII
Credits
Wang Du
Mamma Mia!, 2003
Parco della Rocca, San Gimignano
Progetto per Arte allÕArte 2003
Foto Ela Bialkowska, veduta dellÕinstallazione