Senza Titolo, Marisa Merz, 2002

In uno degli incroci di accesso al centro storico di Colle di Val d’Elsa si trova una costruzione dalla base circolare che funzionava anticamente come cisterna. Oggi questo spazio è in disuso ma la suggestione che comunica è rimasta intatta nei secoli: la cisterna sembra somiglia infatti ad una sorta di fortino militare in miniatura, uno luogo di difficile accesso, pensato per proteggere qualcosa di prezioso contenuto al suo interno.

È una presenza austera il cui silenzio è parzialmente contaminato dalla presenza delle abitazioni tutto intorno.
Marisa Merz non a caso ha privilegiato questo spazio per il suo intervento, scegliendo in particolare di realizzare un intervento sulla porta. L’artista, che in diverse occasioni ha realizzato i suoi lavori pensandoli per spazi aperti, in situazioni particolari come su una spiaggia o disponendoli sulle pareti come agglomerati di figure, riesce a tenere conto delle relazioni con il contesto in cui opera mettendone in risalto l’anima, in particolare ha scelto di intervenire sulla porta, elemento fisico di connessione tra l’interno e l’esterno, ma soprattutto elemento simbolico di connessione tra il dentro e il fuori, tra ciò che è immediatamente visibile e ciò che rimane nascosto e che costituisce la reale essenza delle cose.

Credits

Marisa Merz
Senza titolo, 2002
Porta in rame/copper door
Installazione permanente
Cisterna di Porta nuova – Colle di Val d’Elsa
Courtesy Associazione Arte Continua, San Gimignano
Foto Ela Bialkowska