Luisa Rabbia

Biografia

Nata a Torino nel 1970. Vive e lavora tra New York e Milano.

La sua ricerca, partendo dalle percezioni del corpo considerato come zona di confine tra l’interno e l’esterno dell’individuo, si focalizza sui temi del pensiero, della memoria, del fluire del tempo, evidenziando così l’intrinseca fragilità umana. Molti suoi importanti lavori da “Un cuscino per parlarti” a “Ventre”, dalle “Incubatrici” ai “Ricordi”, sono realizzati in silicone, un materiale che ben si presta al gioco allusivo, alla compenetrazione formale tra ciò che è organico e ciò che è inanimato. La relazione dell’uomo con l’ambiente circostante, ma anche con il paesaggio interiore sono questioni ricorrenti nel lavoro di Luisa Rabbia. Anche il sonno, tema di opere come “Un cuscino per parlarti” e “REM”, simbolizza un confine, quello che separa l’inconscio dallo stato di veglia, e che è allo stesso tempo la via d’accesso a una dimensione in cui l’uomo continua a imparare qualcosa su se stesso. Insieme alle sculture in silicone, Luisa Rabbia è autrice di performance, video e diaproiezioni in cui indaga il rapporto tra il pensiero e il flusso temporale. D’altro canto il disegno, sempre presente durante tutto il suo percorso creativo, assume una maggiore importanza, divenendo una prassi non più compendiaria, ma dotata di una propria ragion d’essere. Dopo l’esposizione alla Galleria Massimo Audiello di New York, Luisa Rabbia ha ampliato il raggio della sua sperimentazione, eseguendo una serie di lavori in ceramica dove le visioni del video e del disegno “Tears & blood” trovano un’ulteriore dimensione espressiva.